Ho conosciuto il Tango in un mondo dove non esisteva ancora Facebook.. In quel tempo tutta la socialità del Tango Argentino risiedeva nel circuito delle milongas.
Giorno dopo giorno, grazie al sapiente lavoro degli Organizzatori di milongas, a Buenos Aires ci si incontrava fisicamente, si creavano rapporti umani reali, si imparava a rispettare e ad essere rispettati, si aveva la possibilità (anche per me che ero un principiante) di conoscere e contemplare dal vivo l’essenza stessa di questa Cultura Popolare.
Il circuito era molto semplice da seguire per me.. Le milongas in cui il tavolo principale era ‘la mesa de los Milongueros’ (sempre libera per loro a qualsiasi ora!) erano le mie!!
Anche se tutte le Milongas concorrevano a creare una sensazione di ‘armonico insieme’, ognuna di loro aveva una propria personalità che derivava direttamente da quella del suo organizzatore. Non so’ dire quale fosse la mia preferita, forse perché era proprio il gioco tra armonia dell’ambiente e grandi storie individuali di personaggi quasi fiabeschi che mi affascinava… come se, per quanto ogni organizzatore cercasse di primeggiare nella qualità dell’offerta, nel suo intimo sentisse anche l’esigenza di contribuire alla possibilità di esprimersi degli altri, perché solo ‘insieme’ il lavoro di ognuno di loro aveva veramente un senso.
Inutile dire che in quegli anni ho assorbito ogni insegnamento dei Maestri cerimonieri di questo semplicemente complesso (e’ un ossimoro questo vero??? 😎😎😎😎😂😂😂) rito sociale.
Detto per inciso credo che forse tornare ad un ambiente Tanguero a ‘misura d’uomo’, allontanandosi dalle logiche di marketing globale che hanno caratterizzato l’ultimo decennio della nostra storia, potrebbe essere un buon punto di partenza per costruire quello che sarà il Tango di domani e riscoprire un livello di condivisine piu profondo.
Dicevamo… Non Avevo una milonga favorita forse, ma sicuramente c’era una milonga che io, come molti dei miei amici milongueri, sentivo come Casa…. era il ‘Porteño y Bailarin’ ed il padrone di Casa era Carlos Stasi!!
Il Martedi e la Domenica non c’era storia… dopo una cena con amici e magari una bella milonga di ‘prima serata’, uscivi a ‘la esquina’ (come dire all’angolo di casa), alzavi una mano per fermare un Taxi: “Corrientes y Riobamba por favor!”… poi qualche minuto immerso dentro le luci danzanti ed i suoi frenetici de ‘las Calles’ di Buenos Aires… arrivato!!!! Ogni volta che aprivi la porta era una sorpresa… non sapevi chi avresti trovato (forse perché non esisteva ancora l’evento Facebook ed il tasto ‘partecipa’ )… anzi!! Il bella era la sorpresa, il fatto che ogni notte non fosse mai uguale alla precedente, che ogni storia che sentivi era diversa da quella di prima, ma cio’ nonostante ti sembrava di conoscerla meglio di quella del tuo vicino di casa…
Non so’ dire quanti personaggi ho conosciuto…. Tangueri, Maestri, Cantanti, Attori, Camerieri, Baristi, Poeti… di tutte le nazioni, di tutte le eta’, di tutti i livelli sociali… Il mio pensiero vola ora a tutti quelli che non ci sono piu.. Pupy, Tete, Gavito, Julio Balmaceda, el Pipa, el Nergo Gerardo Quiroz, el Flaco Dany… e quanti altri amici se ne sono andati! Da ognuno di loro ho imparato qualcosa e conservo quel periodo gelosamente nel mio cuore anche se sono ormai passati 20 anni.
Ho pensato che raccontare cosa Juan Carlos Stasi mi ha insegnato e cosa ho avuto la fortuna di vivere attraverso la sua opera, sia il miglior modo di presentare lui e la sua meravigliosa moglie Joan Vitale, una bellissima signora calabro-statunitense che accompagna Carlos nella vita e nel tango…
Popul Castello
Ai tempi migliori ❤️
Tutti insieme ce la faremo!! 💪🏻💪🏻💪🏻😃😃😃